Il 25% della superficie certificata biologica: questo l’obiettivo del Piano d’azione 2021-2027 della Commissione Europea.

Uno strumento valido per il raggiungimento di tale scopo è quello del biodistretto. Ma di cosa si tratta? E quale può essere la sua funzione nel contesto territoriale?

Si tratta di un percorso che, partendo dal basso, profondamente radicato sul territorio, è in grado di contaminare altri settori attraverso progettualità ed innovazione, mirando alla creazione di un sistema. Se ne è parlato mercoledì 21 aprile nel corso del terzo appuntamento del laboratorio “Impronta ecologica” dedicato al tema “La costruzione di un biodistretto: il disegno territoriale e il coinvolgimento dei sistemi produttivi. Principali criticità e alcune soluzioni – L’esperienza del GAL Metropoli Est”.

Un proficuo confronto grazie alle testimonianze di:

Antonio Fricano, Presidente Consorzio APO Sicilia

Lucio Cavazzoni, Presidente Comitato Promotore Progetto Distretto Biologico dell’Appennino Bolognese

Tiberio Rabboni, Presidente GAL Appennino Bolognese

Qui il LINK della registrazione e in allegato il materiale dell’incontro.

Referente del laboratorio: GAL Valle Brembana 2020

Gruppo promotore: GAL Alto Molise Gal Metropoli Est- Distretto turistico rurale GAL Montagna Vicentina GAL Valle d’Aosta GAL Valtellina: Valle dei Sapori Lago di Como GAL Rocca Di Cerere Geopark

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