La Strategia Nazionale per le Aree Interne ha perimetrato 72 aree italiane, caratterizzate principalmente dallo spopolamento e dalla lontananza dai poli urbani di servizi essenziali, coinvolgendo una parte rilevante dell’Appennino e dei territori alpini e prealpini. Entro il 2020 saranno approvate le ultime strategie e, dal 2021, saranno tutte in attuazione.
Ad una iniziale difficoltà dei GAL ad entrare nella definizione del percorso strategico della SNAI, poiché il protagonismo è stato posto in capo ai Comuni attraverso il pre-requisito dell’associazionismo, si è dimostrato che laddove le aree hanno coinvolto i GAL nella redazione tecnica delle strategie queste hanno avuto una forte accelerazione e una maggiore condivisione di obiettivi e risultati attesi tra gli stakeholder locali. Il ruolo dei GAL non si è fermato solo alla predisposizione della Strategia, ma assunto un ruolo importante anche nell’attuazione degli interventi in considerazione delle sinergie attivate tra SNAI, PSR e PSL nelle aree progetto.
Per il futuro ciclo di programmazione, il Dipartimento della Coesione ha rimarcato la necessità di proseguire nell’investire sulla Strategia Nazionale per le Aree Interne impegnata com’è nelle sfide del contrasto allo spopolamento.
Fermo restando l’impianto strategico generale e l’approccio di metodo sperimentato, emergono alcune direzioni di necessaria evoluzione:
• auspicio che la sperimentazione SNAI possa diventare una politica strutturale;
• la semplificazione e accelerazione attuativa al fine di superare le criticità determinate da procedure molto articolate e da una governance che spesso viene percepita complessa;
• in alcuni casi, riperimetrazione di aree in funzione degli strumenti di programmazione Leader per una maggiore efficacia degli interventi.
La natura eminentemente rurale e di montagna di molte aree interne rende evidentemente cruciale che nelle strategie d’area possano continuare a trovare spazio e integrazione interventi sulle filiere agricole, zootecniche, pastorali e del bosco e della manutenzione del territorio da parte degli operatori attivi in tali filiere, ma considerata la sua esclusione dal futuro AP 2021-2027, c’è preoccupazione per un ulteriore “allontanamento” del FEASR dalle Strategie e territori interessati.
Il referente del laboratorio è:
- Mario Di Lorenzo (Gal Alto Molise)
Il gruppo promotore è composto da:
- Marco Bassetto (Trentino orientale)
- Pier Giorgio Sturlese (Montagna Leader)
- Carlo Ricci (Maiella Verde)
- Domenico Francomano (Terre Pescaresi)
- Daniele Borrelli (Meridaunia)
- Francesca Caproni (Trasimeno Orvietano)
- Tiziano Cinti (Terre di Pre.Gio.)
- Matteo Aguanno (Prealpi e Dolomiti)