LEADER (acronimo di Liaison Entre Actions de Développement de l’Économie Rurale – collegamento tra le azioni di sviluppo dell’economia rurale) è lo strumento più importante e innovativo delle politiche comunitarie per lo sviluppo locale integrato e sostenibile dei territori rurali. Si tratta di un approccio allo sviluppo locale di tipo partecipativo (CLLD, Community Led Local Development) che si basa su processi “bottom-up” e che pone al centro dell’attenzione i Gruppi di Azione Locale.
I Gruppi di Azione Locale (GAL) sono partenariati pubblico-privati, che hanno il compito di elaborare e realizzare a livello locale una strategia di sviluppo pilota, innovativa, multi-settoriale e integrata dei territori (di norma sub-regionali) in cui operano
La promozione dello sviluppo integrato delle aree rurali prese il via con l’introduzione dell’Atto Unico del 1986 e con il documento “Il futuro del mondo rurale” (1988), che tracciarono le linee di una nuova politica di sviluppo rurale ispirata ad una logica territoriale, che portò nel 1991 all’Iniziativa Comunitaria LEADER. Nel corso degli anni LEADER ha ampliato il suo campo d’azione, nei periodi 1994-1999 e 2000-2006 rispettivamente nel quadro delle Iniziative Comunitarie LEADER II e LEADER+ e, dal 2007-2013, nell’ambito della programmazione generale delle politiche dell’Unione per lo sviluppo rurale.
Attualmente sono 200 i GAL operativi in Italia, che gestiscono complessivamente 1.460,05 milioni di euro. Una sperimentazione che ha interessato in Italia 29 GAL nel periodo 1989-1993, 203 GAL nel 1994-1999, 132 GAL nel 2000-2006 e 192 GAL nel periodo 2007-2013.
I 200 GAL italiani (costituti in associazioni, consorzi, fondazioni, ecc.) raggruppano complessivamente 13.446 enti associati: 4.226 enti pubblici e 9.220 partner privati, che coprono un territorio pari al 60% della superficie italiana, dove risiede il 31% della popolazione, in 5.101 Comuni (il 63% del totale nazionale) in tutte le Regioni italiane [fonte: “Versione una visione a lungo termine per le aree rurali” – Rete Rurale Nazione 2014-2020, gennaio 2021].
Il Regolamento 2021/2115 del Parlamento Europeo e del Consiglio, considerato che l’approccio LEADER allo sviluppo locale si è dimostrato un efficace strumento di promozione dello sviluppo delle zone rurali, pienamente confacente ai bisogni multisettoriali dello sviluppo rurale endogeno grazie alla sua impostazione «dal basso verso l’alto» (bottom-up), ne ha confermato il mantenimento nel quadro del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) anche per il periodo 2023-2027.