I grandi cambiamenti in atto nel turismo (non da ultima, la crisi delle tradizionali forme di turismo montano invernali, dovute all’innalzamento delle temperature e alla diminuzione delle precipitazioni nevose) impongono la necessità di investire in nuove modalità di fruizione del territorio, capaci di creare un’offerta sostenibile e destagionalizzata, capace di dare valore alle risorse locali. Un’opportunità in quest’ottica è rappresentata dal turismo di prossimità orientato alle forme di fruizione attiva e sportiva in ambiente outdoor che, negli ultimi anni ha registrato un vero e proprio boom. Protagonista assoluto di questa crescita è stato il cicloturismo che già nel periodo 2013-2019 era aumentato di oltre il 50% superando lo sci ed il trekking. In tale contesto, un discorso specifico merita la e-bike perché la sua crescita tumultuosa (ogni tra il 30 ed il 40%) rappresenta un fenomeno portatore di grandi cambiamenti proprio nel campo della fruizione turistica: rilanciando l’uso della bici in montagna ed in collina; allungando la lunghezza media degli itinerari; allargando il target della massa dei consumatori; affrancando, in pratica, la bici dalla qualità del fondo stradale.
Mentre nel passato la dimensione territoriale della fruizione cicloturistica era concepita quasi esclusivamente su lunghi itinerari oggi, anche grazie ai cambiamenti citati, sono stati rilanciati i concetti di “destinazione cicloturistica e rete ciclabile” che impongono la necessità di investire in modalità diverse di fruizione del territorio, capaci di creare un’offerta sostenibile e destagionalizzata imperniata sulla valorizzazione delle risorse specifiche locali di tipo enogastronomico paesaggistico, ambientale e culturale.
In Italia infatti, la maggiore quota dei cicloturisti (53%) è costituita da “soft biker”, ovvero persone che usano la bici per brevi escursioni (richiedendo quindi servizi e presenza di elementi di attrattività), anche tra i così detti cicloturisti hard biker, coloro per cui la bici è il principale motivo di vacanza, sono una minoranza le persone che hanno utilizzato la bicicletta come mezzo di spostamento da una località all’altra (indagini Legambiente-ISNART 2020).
Partendo da queste premesse, il Laboratorio si propone di costruire occasioni di dialogo e scambio fra GAL impegnati nello sviluppo del cicloturismo per costruire assieme iniziative di approfondimento tecnico ed esaminare ipotesi di collaborazione e/o cooperazione.
Referente del laboratorio:
- Carlo Ricci – GAL Costa dei Trabocchi
Comitato promotore:
- Sabina Rosso – GAL Costa dei Trabocchi
- Andrea D’Addario – GAL Maiella Verde
- Gianluca Macchi – GAL Valtellina Valle dei Sapori 2014-2020
- Carla Spini – GAL Valtellina Valle dei Sapori
- Massimo Bardea – GAL Valtellina Valle dei Sapori
- Marta Ratti Carrara – GAL Valle Brembana 2020
- Mario Di Lorenzo – GAL Alto Molise
- Angela Nazzaruolo – GAL Delta 2000
- Cinzia Gozzo – VeGAL
- Rosalia Montefusco – GAL Terreverdi Teramane
- Alessandro La Grassa – GAL Valle del Belice
- Nadia Di Liddo – GAL Ponte Lama
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